Il progetto ha sviluppato una serie di azioni finalizzate ad aumentare le competenze digitali sia dei ragazzi, sia dei loro insegnanti, sia dei genitori, con una particolare attenzione all’utilizzo del digitale per la partecipazione attiva.

Azioni svolte

Queste le azioni svolte, rivolte a studenti e giovani (età 11-18 anni), scuole (insegnanti), genitori (famiglie) e comunità locali (Associazioni locali) che sono stati coinvolti nei diversi territori (Friuli Venezia Giulia e Veneto), per il comune obiettivo dell’aumento del benessere dei ragazzi e dei giovani, attraverso le diverse attività progettuali:

1. Coordinamento

Si è costituito il gruppo di lavoro “direzione”, composto da un rappresentante per ogni associato interno

2. Comunicazione

Secondo quanto previsto dal progetto, sono state avviate da subito le attività relative alla comunicazione del progetto, e si è costituito il gruppo di lavoro specificatamente dedicato alla comunicazione, composto da grafici, giornalisti, social media manager e alcuni volontari in servizio civile, tutti afferenti all’Associazione proponente Media Educazione Comunità.

3. Secondo la previsione progettuale sono stati impostati e realizzati report di sintesi del progetto che hanno evidenziato una coerenza tra le attività previste e quanto effettivamente realizzato. Si è inoltre dato avvio alla costruzione di una serie di indicatori non solo quantitativi ma anche qualitativi.

4. Prevenzione e sicurezza on- line nella fascia 11/14 anni

Questa azione in particolare ha visto lo svilupparsi di una serie di attività articolate, che hanno coinvolto sia direttamente gli alunni, con attività specifiche loro dedicate, sia gli insegnanti, con percorsi di formazione di aggiornamento della legge 71/2017 sul Cyberbullismo e sugli strumenti didattici, sia i genitori, con incontri pubblici e serate svolte nelle quali è stato affrontato il tema dei rischi della rete ma soprattutto della gestione educativa del digitale in famiglia.

5. Promozione di relazioni e comportamenti sani come elementi di protezione da disagio e dipendenze nelle scuole secondarie

In questa azione si sono sviluppate, a cura del partner Associazione MOVI FVG, una serie di azioni mirate a far scoprire ai ragazzi della fascia 14/18 anni la dimensione sociale e le possibilità di impegno civico nel territorio dove i ragazzi vivono, per sviluppare “anticorpi” a dipendenze e disagio.

6. Social Media Team per la partecipazione giovanile

Secondo la previsione progettuale, è stata attivata, con il supporto delle scuole secondarie di secondo grado dei comuni del Gemonese e in particolare dell’ISIS “Magrini Marchetti” di Gemona, una redazione multimediale (Social Media Team), composta da studenti delle scuole stesse, che si incontra periodicamente in orario extrascolastico e ha come obiettivo la realizzazione di elaborati multimediali coerenti con le tematiche del progetto e la loro diffusione tra i coetanei.

7. Ragazzi fuori. Percorsi di inclusione e partecipazione civica

Sono stati organizzati, secondo quanto previsto dal progetto, spazi per il sostegno ai compiti per i ragazzi che devono “resistere” in prima o seconda delle scuole secondarie di secondo grado, alcuni dei quali segnalati da scuola e servizi sociali come “a rischio dispersione o devianza”.

8. Evento iniziale ed evento finale.

Azione gestita dal partner BNet. L’evento iniziale, il convegno “Whi Fi il bullo? 3.0“, che si è tenuto il giorno 20 febbraio 2019 a Treviso, è stato realizzato in collaborazione con l’ufficio scolastico della Regione Veneto e ha costituito un’importante occasione di riflessione sul tema del cyberbullismo.

L’evento finale è stato suddiviso in due parti: la prima parte rivolta ai giovani , il concorso “Star bene con se stessi e con gli altri”, svoltosi a Montebelluna martedì 16 aprile 2019 presso il PalaMazzalovo, con la partecipazione di oltre 500 studenti da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana ed un evento finale, il convegno “Dal cyberbullismo alla cittadianza digitale” a Pordenone il 28 settembre 2019, con la partecipazione di oltre 150 tra insegnanti, educatori e professionisti nel campo dell’educazione ai media. Presenti esperti di rilievo nazionale.

Tematiche e metodologie
Uno dei temi principali degli interventi e delle azioni è stato quello del Cyberbullismo, che è stato però sempre affrontato nell’ottica della formazione ai media digitali, dato che oggi sempre di più questi svolgono una funzione legata alla diffusione delle informazioni, alla socialità tra i ragazzi, alla possibilità di espressione di sé e di creazione di propri contenuti (con parole e immagini) e, non ultimo, alla trasmissione di modelli di comportamento.

Gli aspetti principali
Gli aspetti che entrano in gioco in questo particolare campo di esperienza dei bambini e dei ragazzi e che costituiscono alcuni contenti principali del presente progetto sono:

  • Aspetto tecnico: le conoscenze pratiche e le abilità di utilizzo degli strumenti (internet / smartphone / social media).
  • Aspetto affettivo: il coinvolgimento emotivo, i bisogni che vengono soddisfatti.
  • Aspetto cognitivo: le cose nuove e interessanti che si possono apprendere in rete. Quindi anche come cercare informazioni on line (attendibilità delle fonti e delle informazioni in rete).
  • Aspetto valoriale: la capacità di assumersi responsabilità sociali, verso sé stessi, la propria famiglia e

i propri amici e compagni di classe, che è legata alla maturità generale del soggetto ma anche alle informazioni che questo soggetto possiede (per esempio rispetto alle conseguenze pratiche dei suoi comportamenti e ai reati che si possono compiere on line).

Tutte queste diverse sfumature si combinano in ogni ragazzo, ma anche in ogni classe, in modo diverso, determinando una particolare fruizione dei media, che potrà sviluppare comportamenti più o meno corretti e più o meno rischiosi. Per esempio, la capacità di trattare i propri dati personali in maniera critica (quindi essere in grado di capire quando è il caso di indicarli on line) può dipendere sia da elementi di tipo tecnico – la conoscenza delle impostazioni sulla Privacy – sia di tipo valoriale -importanza attribuita al rispetto verso l’intimità propria e altrui. Ma anche altri elementi spesso entrano in gioco, quelli di tipo affettivo, che possono essere la capacità di gestire l’emozione che in quel momento può accompagnare la decisione: se un ragazzo è molto coinvolto emotivamente, ad esempio in una chat, può facilmente “scordarsi” della raccomandazione sulla tutela della propria privacy e decidere di rivelare la propria identità e rendersi disponibile per un incontro di persona. Tali contenuti sono stati l’oggetto di alcune azioni di prevenzione realizzate, descritte nelle schede didattiche che sono state elaborate e diffuse nelle scuole. Oltre alle attività di educazione ai media, svolte principalmente dal soggetto proponente, sono state svolte, come previsto, attività di prevenzione primaria (azione 7, a cura del partner Associazione GIM) e attività di promozione della cittadinanza attiva (azione 5, a cura del partner Associazione MOVI FVG).

Gli aspetti
Le attività finora realizzate nelle tre regioni hanno avuto un riscontro molto positivo da parte di tutte le categorie di beneficiari e partecipanti: studenti, insegnanti, genitori, associazioni ed amministratori locali.

Un riscontro dimostrato dal fatto che tutte le scuole coinvolte abbiano deciso di dare continuità nell’anno scolastico attuale (2018/2019) al progetto e alle attività avviate e che a queste si siano aggiunte altre scuole che hanno deciso di aderire al progetto dopo esserne venute a conoscenza attraverso la campagna mediatica e gli eventi di divulgazione.

Uno dei punti fondamentali rispetto al quale tutto il progetto è stato orientato è stato quello di riuscire a sviluppare il tema della cittadinanza digitale in chiave positiva, puntando sullo sviluppo delle competenze digitali e di utilizzo consapevole del web. Le proposte sia rivolte ai genitori, sia rivolte ai ragazzi sia rivolte agli insegnanti sono state realizzate cercando di favorire un approccio costruttivo e positivo alla rete, e cercando di offrire ai destinatari strumenti per capire come possono utilizzare la rete per migliorare le loro relazioni, le loro abilità sociali e relazionali, i loro interessi e le loro abitudini.